“Visitare la mostra “Cent’Anni in Silenzio” allestita nel Museo Civico Santa Parasceve di Ginosa fa vivere emozioni fortissime. Mi è sembrato di vederlo il viso smagrito e sofferente di mio nonno Angelo sotto quell’elmetto o mentre maneggiava quegli oggetti “terribili” che erano in dotazione ai militari della prima Guerra Mondiale ed ora esposti nelle teche del museo.
Una mostra che si dimenticherà difficilmente.
Mai, mio nonno, dimenticò l’acqua resa “rossa” dal sangue dei soldati feriti a morte e trascinati dalla corrente dei fiumi Isonzo e Piave.
Quelle immagini non furono mai cancellate dalla sua mente e dal suo cuore.
Era un giovane diciottenne, classe 1897, quando gli fu recapitata la lettera che lo chiamava a Caserta per essere destinato al fronte della Grande Guerra. A farsi coraggio e a condividere quei terribili momenti al fronte si ritrovarono 4 giovanissimi ginosini: Angelo Pace, Ciccio Martucci, Leonardo Bavano, Giovanni Galante. Non furono mai separati e tutti ritornarono ad abbracciare i loro cari, rimanendo molto legati tra loro.
Se mio nonno poté raccontare quella durissima parentesi di vita fu grazie alla forza ed all’ altruismo di Giovanni.
Durante una ritirata, un’ esplosione fece svenire Angelo, ma Giovanni non lo abbandonò a terra.
Si fermò e fra le grida ed i lamenti dei feriti lo caricò sulle spalle salvandolo dallo schiacciamento dei soldati in fuga. Rimase stordito da quella esplosione e fu ricoverato per qualche settimana.
Mio nonno Angelo sapeva leggere ma non scrivere. Il bisogno, il desiderio di comunicare con i suoi cari, con semplici cartoline postali, lo stimolarono ad imparare e, con molto orgoglio, firmava quelle brevi informazioni che rasserenavano gli animi di coloro che pregavano affinché tornasse.
Un cimelio di guerra faceva bella mostra di sé sulla cornice di tufo che abbelliva la cucina di mia nonna Paola Rosa, sua moglie, nella casa di via Roma. Insieme a piatti, “pignatiedd” e “capasiedd” c’era una bomba come quella esposta nella teca.
Un tuffo al cuore nel vederla.
Non ho mai saputo se era pericolosa e perché gli fu consentito portarla con sé. Ma quando i suoi occhi la guardavano si riempivano di “acqua”… perché un uomo “non doveva piangere”.”
Testimonianza di Antonietta Buonora
Dopo cento anni di silenzio, tra i monti e le trincee del Carso, Altipiano di Asiago, Monte San Michele, Pasubio, prima linea del Piave, inizia il viaggio di ritorno a casa di frammenti di storia vissuta da molti nostri concittadini nella difesa della nostra Patria.
Grazie ai ragazzi di Gruppo Ricerca, un’associazione di Toscolano Maderno (Bs), sarà possibile visitare la mostra dei cimeli della Grande Guerra che sarà ospitata presso la sala centrale del Museo Civico del Territorio “Santa Parasceve”.
Gli orari di apertura sono:
Feriali dalle ore 17.00 alle ore 19.00
Festivi e prefestivi dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 17.00 alle ore 19.00
La Mostra:
Nasce dal forte desiderio di voler ricordare in un anno così speciale tutti i soldati che hanno preso parte ad uno degli avvenimenti più atroci del XX secolo, in particolar modo ricordando tutti quei fanti partiti da questa regione diretti al fronte, lontano da casa.
All’interno potrete ammirare cento reperti ritrovati sulle pendici del Monte Pasubio, del Monte Grappa, dell’Altopiano di Asiago, del Monte San Michele e lungo tutta la linea del Piave.
Abbiamo deciso di sceglierne esattamente cento, ognuno per ogni anno passato dalla fine della Grande Guerra.
Oggetti di uso comune, oggetti facente parte la dotazione individuale, strumenti da lavoro ed opere costruite artigianalmente dai soldati.
Recuperati dalla terra che per tutti questi anni li ha conservati, quello che vedrete è il frutto di studi su diari storici militari e centinaia di ore di dura ricerca con un unico obbiettivo: far rivivere le memorie di questi soldati così che essi non possano mai essere dimenticati.
Per farlo, abbiamo pensato fosse doveroso ripercorrere la strada compiuta un secolo fa da quei giovani, in segno di onore e rispetto riportando alla loro amata casa le testimonianze della loro presenza al fronte.
Tutto il lavoro è stato possibile grazie all’autofinanziamento dei membri dell’Associazione Gruppo Ricerca.
– Galleria Fotografica –
Bottiglia distorta dal calore delle granate
In foto: L’archeologo Stasolla, Piero De Tommaso Ass. Gruppo Ricerca e il Consigliere del Comune di Ginosa, Angelo Moro.
Contatti
Associazione Gruppo Ricerca
Info: 347 3277218
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25088 Toscolano Moderno (BS)
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