Marina di Ginosa | La Torre e il Lago
Contrada Marinella
Torre di Bradano c.d. Torre Mattoni e Lago Salinella
La torre costiera di Marina di Ginosa, denominata Torre di Bradano[1], è situata in contrada Marinella, tra la foce del fiume omonimo e del torrente Galaso a breve distanza dal mare. Esiste già nell’elenco del 1569 come fortificazione costiera del Regno di Napoli, fatto compilare dal vicerè, duca d’Alcalà, don Parafan de Ribera. Dal principio dell’800 è indicata nelle carte col titolo di Torre Mattoni.
La torre ha un impianto quadrato e sviluppa un elevato a forma lievemente tronco piramidale, tripartito orizzontalmente da tori marcapiano in pietra. Vi si accede da un’apertura centrale ad una quota molto più alta rispetto al piano di campagna. Essa è costituita nella parte inferiore da una cisterna e successivamente da due livelli utili, entrambi costituiti da tre angusti vani affiancati, di cui quello centrale ha funzione d’entrata e di disimpegno e da una grande sala che nel paino superiore presenta un grande camino.
I solai intermedi della torre mancano, ma si desume che potessero esserci coperture voltate a botte ribassata per gli ambienti maggiori e solai lignei tra gli ambienti minori. La torre è priva di coronamento, ma conserva negli spigoli, in alto, alcuni beccatelli, a sostegno, un tempo, di caditoie e di due bertesche diagonalmente disposte. Ubicati accanto alla fabbrica difensiva alcuni brani di muri perimetrali, con le imposte di una volta a botte crollata, essi rappresentano le stalle. Oltre ad alcuni cavallari con compiti esterni, essa accoglie due armigeri. L’alluvione del 2011 ha riaperto l’antico alveo del fiume Bradano nei pressi della torre costiera creando un paesaggio unico.
Poco distante dalla torre si trova il lago Salinella[2], posto a 3 Km dal centro abitato, è un piccolo lago costiero retrodunale, idealmente diviso in due dal confine fra Puglia e Basilicata all’interno dell’Area naturale protetta “Riserva naturale Stornara”. Destinato ad Oasi di protezione dalla Regione Puglia, inserito nel ’94 nel repertorio delle aree protette e segnalato dalla Società Botanica Italiana come “biotopo meritevole di conservazione”, occupa l’alveo fossile del fiume Bradano che, un tempo, deviò il suo corso a seguito di fenomeni di tipo tettonico. Immerso in una splendida pineta di pino d’Aleppo e pino Domestico, il lago – ricordo di antiche ed immense paludi – con i suoi 90 Ha rappresenta l’ultima zona umida dell’anfiteatro ionico.
La fauna ittica è notevole ed il sito è anche rifugio ideale di numerose specie di uccelli palustri, tra i quali nelle diverse stagioni si possono osservare il gabbiano reale, il fanello, la calandrella, la gallinella d’acqua, il migliarino di palude, l’airone. La Pineta Regina ha una estensione di circa 400 Ha. La vegetazione della pineta costiera è caratterizzata dalla fitta presenza di una tipica conifera mediterranea, il pino d’Aleppo (pinus halepensis), da alcuni pioppi bianchi ed una ricca ed odorosa macchia composta da lentisco, rosmarino, alterno, firillea ed asparago pungente. Fioriscono anche cespugli di cisto e ginepro. Nidifica il colombaccio ed è possibile osservare numerose specie di uccelli migratori.
Si ringrazia:
il Consigliere con incarico alla Valorizzazione dei beni culturali Angelo Moro
[1] A. LARDINO, R. PERRONE 1982, pp. 45-52.
[1] P. BOZZA, M. CAPONE 1995, pp. 19-35.