VIA CRUCIS SETTIMANALE DEL GIOVEDI IN CHIESA SANTI MEDICI
La settimana successiva al Mercoledi delle Ceneri, ha inizio questo rito molto antico che vede la Confraternita S. Croce – B.V. Addolorata e Santi Medici curatrice della più antica Via Crucis presente sul territorio; infatti la stessa si snoda in Chiesa sostando nei pressi dei quadri raffiguranti le ultime dodici ore di vita di nostro Signore Gesù Cristo (cosiddette stazioni).
Questa singolare Processione “interna” ha come protagonisti: il Crocifero (confratello dei SS. Medici) che porta la Croce dei Misteri, e due confratelli che portano “la n’dorcj” (cero) ai lati della Croce stessa; quest’ultimi rispettivamente di San Giuseppe e del Rosario. Si ha, in effetti, una collaborazione di tutte le tre Congreghe presenti a Ginosa. La Via Crucis inizia con il canto “Ti Saluto o Croce Santa” intonato dall’assemblea presente (numerosa e composta accomodata nei banchi della Chiesa); dopodiché il Sacerdote apre con la preghiera di ingresso, e subito dopo il canto del “Miserere Nostri Dominae” e del “Santa Madre Deh Voi Fate”, la Croce si dirige nei pressi del quadro raffigurante la prima stazione (insieme agli altri 13, risalenti a fine ‘800).
Una volta giunti il Sacerdote apre la stazione con la preghiera, ed un lettore legge alcuni versi del Vangelo con le riflessioni di S. Agostino; subito dopo, la stessa, si conclude con un’ altra preghiera e, quindi, l’assemblea intona di nuovo il canto “Santa Madre….” e si procede così verso la seconda stazione.
Queste cadenze di preghiere, riflessioni e canti, vengono ripetute per ben quattordici volte, tante quante sono le stazioni della Via Crucis. Dopo la quattordicesima, i protagonisti si posizionano al centro dell’altare per la Benedizione finale che avviene, da parte del Sacerdote, con l’ausilio della Croce dei Misteri; il canto Evviva la Croce accompagna la fine della Liturgia
Questa consuetudine avviene da circa tre secoli; basti pensare infatti che la Confraternita che oggi conosciamo comunemente come Santi Medici, ha come primo titolo quello della Santa Croce; fin dal tempo degli Agostiniani a Ginosa (la chiesa dei Santi Medici è stata convento dei monaci agostiniani) la Confraternita nata nel 1713 curava questa singolare Via Crucis nella Chiesa di S. Agostino (attuale SS. Medici), e la tradizionalità religiosa di tale evento è stata tramandata a noi, senza subire nessuna modifica dei tempi, se non quelli dati dai vari Concili susseguiti nei vari secoli.
I canti intonati dall’assemblea richiamano le nenie del tempo di Quaresima e si rifanno alle note usuali e tradizionali che ogni anno vengono scandite nel nostro territorio rupestre, qual è appunto Ginosa.
Domenico Iuppariello